Domenica 3 luglio 2022 E:.V:. il Grande Oriente Italiano – Obbedienza Piazza del Gesù – ha celebrato, come da antichissima tradizione, il Solstizio d’Estate che precede la sospensione dei Lavori massonici per la pausa estiva. La cerimonia si è tenuta negli accoglienti locali della Masseria “I Risi” ubicata in Lamezia Terme (CZ). Nei locali dell’ agriturismo è stato allestito, grazie al lavoro dei FF:.RR:. G. Mazzuca 3:. e A. Ranieri 3:., coadiuvati da alcuni FF:.RR:. della Risp:.le Loggia Rosslyn n. 193 all’Or:. di Catanzaro, supervisionati dal Serenissimo e Potentissimo Gran Maestro Aggiunto Fr:. A. Leone 3:., un Tempio mobile capace di ospitare fino ad un centinaio di Fratelli. Dalle 10.00 del mattino il locale si è, infatti, riempito di Fratelli provenienti da tutti gli Orienti calabresi ed anche da altre regioni d’Italia.
Dopo la cerimonia d’apertura dei Lavori presieduta dal Gran Maestro Aggiunto Fr:. A. Leone 3:. Si è assistito all’ingresso del Serenissimo e Potentissimo Gran Maestro Fr:. Nicola Tucci 3:. 33° sotto la volta d’acciaio e con il sottofondo musicale dell’Inno nazionale del Fr:. Mameli. L’allocuzione Gran Magistrale si è focalizzata su quanto fatto fino ad oggi dal Grande Oriente Italiano nonostante le difficoltà del periodo dal punto di vista sanitario e sui progetti, tracciati e da tracciare sulla tavola architettonica, nel prossimo futuro alla ripresa dei Lavori loggiali. Altro argomento importante, evidenziato a chiare note dalla massima carica dell’Ordine, è stato l’impegno doveroso di tutti Noi della crescita personale, culturale e spirituale e della costante ricerca, nel mondo profano, di quegli individui dotati di particolari caratteristiche personali e dotati di alti valori etici, capaci di arricchire le colonne dei nostri Templi ed al contempo di ricevere le chiavi di accesso agli antichi misteri. A Lavori sospesi si è, inoltre, assistito all’ingresso nel Tempio della delegazione della Gran Loggia Italiana Scozzese Femminile. Tutti gli interventi da Oriente delle quattro Sorelle delegate dalla Serenissima e Potentissima Gran Maestra Elisabetta Fatima Porchia 3:. hanno testimoniato e sono stati l’ennesima conferma del proficuo lavoro della Gran Loggia Italiana Scozzese Femminile. Interventi di elevato spessore culturale ed esoterico in un rossiniano crescendo emozionale che ha arricchito le menti ed i cuori di tutti i presenti. Gli interventi delle Sorelle e dei Fratelli Maestri, Maestri Venerabili e Delegati dei vari Orienti di Catanzaro, Cosenza, Crotone, Vibo Valentia, Reggio Calabria e dell’Oriente di Roma, ai quali è stata successivamente concessa la parola, hanno arricchito la celebrazione del Solstizio d’Estate che decreta simbolicamente il predominio della “Luce” sulle “Tenebre”.
E’ stato evidenziato negli interventi che si sono susseguiti, che il giorno di maggior luce dell’anno costituisce, in particolare, uno dei quattro momenti importanti per la Massoneria, insieme al solstizio d’Inverno e dei due equinozi d’Autunno e di Primavera. Questi momenti dividono in quarti l’anno massonico, segnando punti precisi nel ciclo vitale e spirituale ed il solstizio d’Estate, in particolare, indica il puntuale periodo destinato alla meditazione ed all’introspezione Iniziatica. La simbologia del Solstizio d’Estate ci riporta al Triangolo equilatero con il vertice verso l’alto che rappresenta gli elementi leggeri: il Fuoco e l’Aria e, pertanto lo Spirito, che si unisce all’altro triangolo equilatero rovesciato con il vertice verso il basso, che rappresenta simbolicamente i due elementi pesanti: l’Acqua e la Terra e quindi la Materia. Tale unione è considerata tradizionalmente anche l’unione del Sole con la Luna ed i due triangoli, perfettamente sovrapposti ed intrecciati, formano il “Sigillo di Salomone” o “Stella a sei punte” o Esalfa; oppure ancora: “Esagramma”. Tale potente simbolo richiama alla mente dell’Iniziato, oltre alla ciclicità della Natura, le Leggi dell’Equilibrio Universale che soggiacciono alle Meccaniche Celesti (tanto per ricordare il compianto ed indimenticabile Maestro Franco Battiato). Con l’intreccio dei due triangoli si forma un esagono centrale che rappresenta il cuore dell’uomo stabile in un equilibrio tra la sua natura ed essenza spirituale e la sua essenza corporea e materiale. Tale intreccio permette, quindi, di riflettere intensamente sull’armonia tra la saggezza e la forza interiore, simboli del Maestro Venerabile e del Primo Sorvegliante (nella nostra Obbedienza).
Nel giorno del Solstizio il Sole entra nella costellazione del Cancro segno d’Acqua e segna il momento del raccolto delle messi, maturano le spighe del grano, le ciliegie sono pronte alla raccolta e i grappoli d’uva si arricchiscono di zuccheri e terminano la loro crescita vegetativa. In armonia perfetta con Madre Natura, in questo momento la Massoneria si appresta a sospendere i propri Lavori. Infatti la Luce è al suo massimo splendore essendo l’astro solare al culmine della sua ascesa e sarebbe difficile portare avanti l’Ars Regia. E’ noto a Noi tutti Fratelli che la Libera Muratoria si è tradizionalmente ispirata, in modo speculativo, alle Gilde operative dei Costruttori delle antiche Cattedrali, suddivisi in Apprendisti, Compagni d’Arte e Maestri. Ebbene anche i tagliatori di pietre e gli scalpellini, costruttori delle Cattedrali, infatti, usavano fermarsi e sospendere il proprio lavoro. Ciò perché la troppa luce, riverberando sulle superfici lisce delle pietre cubiche, impediva un colpo preciso dello Scalpello e del Maglietto. Il rischio di colpire in modo non preciso la pietra rischiava di danneggiare l’Opera. Allo stesso modo la Massoneria sospende i propri lavori nel periodo estivo per dedicarsi a ritemprarsi e a offrire più tempo alle letture, allo studio ed alla meditazione. Altra riflessione evidenziata è racchiusa nella considerazione che all’apertura dei Lavori d’Officina, in Camera d’Apprendista , il Primo Sorvegliante, sovrapponendo la Squadra al Compasso, recita i versi biblici di San Giovanni figlio di Zebedeo detto l’Evangelista che cita la Luce come Speranza degli Uomini:
“In principio era il Verbo, il Verbo era con Dio e il Verbo era Dio.
In principio era con Dio. Per mezzo di lui tutte le cose sono state create e senza di lui nulla è stato fatto. In lui c’era la vita e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre, e le tenebre non l’hanno compresa” (Giovanni: 1-7).
Giovanni l’Evangelista annuncia il ritorno della luce nel momento più buio dell’inverno, quando la notte è la più lunga dell’anno. Momento che segna il periodo nel quale le giornate si allungano annunciando tempi migliori ed il ritorno della Luce. In perfetta contrapposizione a ciò, durante la celebrazione del Solstizio d’Estate il Fuoco rappresenta la Luce dell’altro San Giovanni “il Battista”. Mentre l’Evangelista, quindi, annuncia la speranza dell’arrivo della Vera Luce, il Battista ne annuncia la sua concretizzazione e la sua venuta tra gli uomini. Il mantenimento di una promessa. Fin dall’antichità e prima della “cristianizzazione” delle feste solstiziali, varie popolazioni in specie nord europee, celebravano il giorno più lungo dell’anno, l’arrivo della stagione estiva e celebravano riti e feste intorno al Fuoco, in onore delle divinità dell’abbondanza di raccolti e bestiame. In Calabria, in particolare, le donne usavano tradizionalmente raccogliere piante officinali come melissa, artemisia, rosmarino, lavanda, iperico detta “erba di San Giovanni”. Con tali erbe si intrecciavano composizioni da appendere dietro la porta della casa per propiziarne la fortuna. Regalare mazzetti d’erba e fiori in questo giorno era un segno di buon augurio e voleva essere un gesto di pace e fratellanza. Ricordo a me stesso, ma con la speranza di essere emulato da tanti amati Fratelli, di dedicarmi, in questa pausa estiva, alla lettura, allo studio esoterico ed essoterico ed alla introspezione iniziatica profonda. Tutto ciò teso al miglioramento personale ed al raggiungimento di una nuova consapevolezza in vista della ripresa dei lavori loggiali con rinnovata energia, forza e con entusiasmante vigore. Alla Tornata rituale ha fatto seguito un’Agape Fraterna dove i Fratelli e le Sorelle hanno potuto continuare i loro lavori in un ambiente differente ma altrettanto importante per gli scambi continui di contributi e considerazioni, cibo per nutrire l’anima e per lo spirito, ma anche consumando dell’ottimo cibo per il nutrimento del corpo materiale. Anche la Massoneria, quindi, in questo preciso periodo dell’anno raccoglie i suoi frutti spirituali. Tutto è ormai compiuto e tutto è “Giusto e Perfetto”.
Il Grande Oratore
Fr:. M. Giglio