Vibo Valentia 12/01/2025 E.V. Inaugurazione Nuovo Tempio R:. L:. A. JEROCADES

Il 12° giorno del 11° mese del 6024 (A:.V:.L:.), 12/01/2025 E:. V:. si sono riuniti a Sant’Onofrio, sotto la volta stellata più di cinquanta Ff:. Rr:. giunti da diversi Orienti per partecipare alla cerimonia di Consacrazione della nuova casa massonica della R:.L:.Antonio Jerocades n° 248 all’Or:. di Vibo Valentia. Dopo una sua allocuzione Gran Magistrale il Serenissimo e Potentissimo Gran Maestro Fr:. Nicola Tucci 3:. 33° insieme al Serenissimo e Potentissimo Gran Maestro Onorario Fr:. P. Costanzo 3:. 33° ed al Serenissimo e Potentissimo Gran Maestro Aggiunto Fr:. C. Stelitano 3:. 33° si sono portati in prossimità delle colonne d’ingresso della casa massonica ed hanno proceduto alla ritualità di consacrazione del bellissimo e nuovo Tempio all’Or:. di Vibo Valentia. All’Oriente, allargato alle colonne per l’occasione, erano inoltre presenti il Presidente del Collegio dei Mm:.Vv:. Fr:. F. Placanica 3:., il Gran Tesoriere Aggiunto Fr:. A. Scalamandrè 3:., il Grande Ispettore Provinciale di Catanzaro Fr:. N. Canino 3:., il Gran Bibliotecario Fr:. L. Masciari 3:. Il Vice Presidente dell’Alta Corte di Giustizia Fr: D. Vasta 3:. Anche in rappresentanza della R:.  L:. Rosslyn all’Or:. di Catanzaro, Il Presidente dell’Alta Corte Fr:. M. Greco 3:.33°, il Potentissimo Gran Tesoriere Fr:. F. Mancuso 3:. 33°, il Potentissimo Grande Oratore Fr:. M. Giglio 3:. 33°, il Serenissimo e Potentissimo Gran Maestro Onorario Fr:. R. Lollio 3:. 33:.   Il Gran Maestro dopo aver ringraziato tutti i presenti ha voluto ricordare fortemente il passaggio all’Or:. Eterno del M:. V:. I. Purita 3:. , Fratello amato da tutti, di grandi capacità intellettive, esempio di umiltà, sempre a servizio dell’Istituzione. Ha altresì evidenziato che, nonostante tutte le difficoltà dovute alla grave perdita del M:.V:. Fr:. Purita 3:. sia per il territorio difficile rappresentato dalla provincia di Vibo Valentia, essere qui, oggi, fa ben sperare per il prossimo futuro. Ha continuato sottolineando l’importanza dell’Uomo e non della carica che egli rappresenta, rimarcando il ruolo ed i compiti del Gran Maestro, unitamente al concetto di perfettibilità del Massone che non si deve sentire mai arrivato, ma sempre pronto ad agire nel proprio servizio per la massoneria. Il Serenissimo concludeva il suo intervento dichiarandosi felice per la giornata di vero giubilo. Terminato il suo intervento ha consegnato il maglietto per la conduzione dei lavori al M:. V:. F. Stagno 3:. Il quale ha aperto regolarmente i lavori in camera di Apprendista. Allorquando la parola è stata concessa alle colonne sono intervenuti alcuni Fr:.Fr:. Maestri che si sono complimentati per l’enorme lavoro svolto e per il bellissimo nuovo Tempio realizzato augurando a tutti i Fr:.Fr:. dell’Or:. di Vibo un proficuo cammino massonico. Alcuni Maestri Venerabili ed altri Fr:.Fr:. in rappresentanza delle loro Officine sono intervenuti: Il Fr:. Palamara 3:. In rappresentanza della R:. L:. Sirius Vera Luce all’Or:. di Reggio Calabria, il Fr:. G. Lollio 3:., il Fr:. A. Lepore 3:. il Gran Bibliotecario Fr:. L. Masciari 3:. Il Vice Presidente dell’Alta Corte di Giustizia Fr: D. Vasta 3:., il M:. V:. della R:. L:. Utopia n: 257 all’Or:. di Catanzaro Fr:. V. Minicelli 3:., il M:. V:.  della R:. L:. G. Mori all’Or:. di Gioia Tauro Fr:. A. Ventra 3:., il M:. V:. della R:. Loggia Hiram all’Or:. di Crotone Fr:. S. Ferraro. Alcuni Maestri Venerabili hanno voluto far dono alla R:. L:. A. Jerocades di alcuni oggetti commemorativi ed in particolare di un quadro di rara bellezza che raffigura il volto indimenticabile del Fr:. Purita con il suo caratteristico sorriso. Tutti gli interventi dei Fr:.Fr:. intervenuti infatti hanno avuto uno spazio dedicato al ricordo di questa persona meravigliosa. Il Secondo Sorvegliante Fr:. D. Lagadari 3:. dopo il suo commovente intervento ha voluto dare lettura di uno scritto con i ringraziamenti sinceri della famiglia del Fr:. Purita per tutto ciò che è stato fatto e per la vicinanza dimostrata. A seguire negli interventi, il Primo Sorvegliante Fr:. D. Muzzupappa 3:., ha evidenziato come il Maestro Venerabile, passato di recente all’Or:. Eterno, essendosi trasferito dal piano materiale ad altri livelli di esistenza spirituale, fosse in realtà presente nei lavori odierni all’interno dei nostri cuori.    La parola è poi tornata all’Oriente con l’intervento del Fr:. Oratore M. Paglianiti 3:. che ha tracciato una bellissima tavola pregna di contenuti culturali ed esoterici che ha arricchito ancor di più la Cerimonia. Si sono susseguiti gli interventi del Gran Tesoriere Aggiunto Fr:. A. Scalamandrè 3:. il quale ha contribuito in prima persona e fattivamente alla costruzione fisica del Tempio sacro, del Presidente dell’Alta Corte di Giustizia Fr:. M. Greco 3:. 33°, del  Potentissimo Gran Tesoriere Fr. F. Mancuso 3:. 33° , del  Potentissimo Grande Oratore Fr:. M. Giglio 3:. 33° , del  Serenissimo e Potentissimo Gran Maestro Aggiunto Fr:. Carmelo Stelitano 3:. 33°, i quali con i loro contributi hanno apportato ulteriori approfondimenti esoterici ed essoterici ai lavori. Il M:. V:. Fr:. F. Stagno a questo punto ha voluto leggere un proprio intervento toccante ed emozionante sui lavori di costruzione del Tempio di Vibo e sul futuro della R:. L:. A. Jerocades n° 248 all’Or:. di Vibo Valentia, soffermandosi sulla grande responsabilità e senso del dovere che rappresenta l’aver preso in mano il maglietto per la conduzione dei lavori, come un testimone, dal carissimo Fr:. Purita, fulgido esempio di impeccabile condotta morale.  Dopo una breve replica del Serenissimo e Potentissimo Gran Maestro Fr: Nicola Tucci 3:. 33:. la cerimonia si è conclusa e la tornata rituale è proseguita in un’Agape fraterna.

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Catanzaro 20/12/2024 E.V. Celebrazione del Solstizio d’Inverno

Nel  20° giorno del 10° mese del 6024 (A:.V:.L:.), ovvero il 20 Dicembre 2024 E.˙. V.˙ . l’Oriente di Catanzaro si è riunito per compiere il rito del Solstizio d’inverno, coincidente con la ricorrenza Cristiana della festività di San Giovanni Evangelista, nel locale del Tempio allestito per l’occasione nei locali de Grand Hotel Paradiso sito in Catanzaro Lido. il Serenissimo e Potentissimo Gran Maestro Aggiunto Fr:. D. Marino 3:. dopo l’apertura dei lavori in grado di apprendista, ha salutato tutti i Fr:.Fr:. presenti, coadiuvato dal Fr:. M. d. C. B. Di Gesu 3:. Successivamente ha da inizio al rituale del Solstizio D’Inverno, un evento che rappresenta non solo il giorno più corto dell’anno, ma anche un simbolo profondo di rinnovamento e trasformazione. In questo giorno, le tenebre sembrano dominare, ma è proprio in questo buio che si cela la potenzialità per la rinascita della luce. Le tenebre, nella loro essenza, fungono da portale, per la manifestazione della luce, simboleggiando la dualità della vita e la necessità di affrontare e integrare le proprie ombre. Al termine del rito, al terzo colpo di maglietto del S:.P:.G:.M:.A:, il tempio ha riacquistato la sua piena luminosità, dissolvendo ogni separazione tra i Fratelli e promuovendo l’unità e la connessione spirituale. Questo momento di congiunzione rappresenta non solo il superamento delle tenebre, ma anche la celebrazione della luce interiore che ogni iniziato porta in sé, un faro di speranza e di rinnovamento in un periodo di introspezione e riflessione. Il S:.P:.G:.M:.A:. ha, quindi, concesso la parola al Potentissimo Gran Oratore Aggiunto Fr:. A. Verrino 3:. il quale si è concentrato sulla simbologia del solstizio d’inverno ed in particolare sul significato di Luce e illuminazione. La tradizione muratoria infatti presenta il mistero della luce, con un simbolo particolare, la candela. Essa emana una luce in virtù di un sacrificio, in quanto illumina consumando se stessa, dà luce, dando se stessa, cosi similarmente essa rappresenta l’amore che il G:.A:.D:.U:. riserva ad ogni essere vivente, donando se stesso. Il fuoco che alimenta la candela è una fiamma che arde senza distruggere, ma anzi divampando fa emergere la parte migliore dell’uomo e come una fusione, fa affiorare la sua parte migliore, la sua vocazione alla verità e all’amore. La simbologia della candela riflette lo scopo della Massoneria Universale, che esiste affinché la luce del G:.A:.D:.U:., possa illuminare il mondo intero. La ricorrenza del solstizio d’inverno richiama inoltre al sentimento di amore. Così come il G:.A:.D:.U:. ci dona il suo amore, noi dobbiamo essere capaci di condividerlo con i nostri simili e con i nostri fratelli, pertanto più che mai, oggi, in questa ritualità, dobbiamo riscoprire il precetto che da sempre contraddistingue la nostra Fratellanza: “fai agli altri tutto il bene che vorresti che gli altri facessero a te”. I rametti di abete, che sono stati distribuiti ai Fratelli quale ornamento, contengono il messaggio di speranza rappresentato dal colore verde, che vuole indicare: “tutto non è finito”.

Terminato l’intervento il S:.P:.G:.M:.A:. ha concesso la parola ai soli Fr:.Fr:. Maestri fra le colonne. Sono intervenuti, per un breve saluto i Fr:.Fr:. E. Miriello 3:. , F: Anania 3:. in rappresentanza delle Rr:.Ll:. ”G. D’Annunzio” e “Utopia” i quali danno il loro contributo al tema solstiziale. Successivamente hanno fatto i loro interventi sul tema i due sorveglianti. Il Fr. 2° Sorv. S. Pitaro 3:. che nella lettura del suo tracciato ha affrontato il tema della tornata in chiave esoterica. Il solstizio d’inverno ci fa capire che si muore dalla profanità per rinascere massone; un avanzamento del percorso introspettivo verso le nostre profondità più nascoste, infine ha evidenziato come la simbologia del rito rifletta la speranza richiamata dal colore verde dell’abete, albero sempreverde. Di seguito è intervenuto il V.mo Gran Ispettore Provinciale dell’ Or:. di Gioia Tauro nonché 1° Sorv in Cattedra Fr:. A. Petullà 3:. il quale ha indicato come la Festa della Luce celebra l’illuminazione interiore attraverso i simboli di Luce, Fuoco e Amore, che rappresentano Conoscenza, Passione e Fratellanza. Ha invitato i presenti a riflettere sul loro ruolo e a vivere i principi massonici al di fuori delle Logge, diffondendo questi valori nel mondo e rafforzando i legami fraterni, superando egoismo e ignoranza.

Il S:.P:.G:.M:.A:. ha quindi concesso la parola all’Oriente e sono intervenuti:

Il Fr:. A. Albo 3:. M:.V:. della R:. L:. Hiram all’Or:. di Crotone il quale, ha dato il suo apporto alla tornata, richiamando il continuo dualismo che riflette il solstizio e l’eterno lavoro del Massone, che come Apprendista è chiamato a scavare nelle proprie viscere per cercare la luce;

L’ Elett.mo Gran Musichiere, nonché M:.V:. della R:. L:. G. Mazzini all’Or:. di Catanzaro Fr:. G. Correale 3:., il quale nel suo tracciato, ha identificato il Solstizio d’Inverno come simbolo di speranza e rinnovamento. Il rito insegna che, dopo il buio, la luce ritorna gradualmente, portando speranza. La riflessione sul lavoro e sulla scienza ci invita a superare la schiavitù dei desideri e dell’abuso della tecnologia, promuovendo il lavoro interiore e l’amore fraterno.

L’ Elett.mo Gran Bibliotecario Aggiunto, nonché M:.V:. della R:.L:. Einstein  all’Or:. di Catanzaro Fr:. L. Masciari 3:., che ha esplicitato la sua gioia nel presenziare all’evento ed ha indicato come il solstizio mostri la ciclicità della vita, gli alti e bassi che influenzano il nostro animo. Ed è proprio in questo momento più buio che deve intravedersi la speranza nella luce.

L’ Elett.mo Gran 1° Esperto, nonché M:.V:. della R:.L:. De Coubertin all’Or:. di Catanzaro Fr:. F. De Nardo 3:., il quale ha evidenziato come questa tornata rifletta forma e sostanza. Ha ricordato come sia importante portare la luce nel mondo profano, affinché tutti ne giovano e scoprano quanto di buono c’è nella Massoneria.

Il V.mo Gran Ispett. Prov. All’Or:. di Catanzaro Fr:. N. Canino 3:., che dopo essersi complimentato per l’organizzazione dell’evento, ha espresso come sia essenziale alimentare la luce alchemica che oggi inizia a risplendere per farci riconoscere come prisma nella profanità, attraverso la nostra testimonianza.

L’ Elett.mo Gran Copritore Esterno Fr:. L. Santillo 3:. il quale dopo aver portato i saluti del S:.P:.G:.M:.A:. nonché M:.V:. della R:. L:. Rosslyn all’O:. di Catanzaro Fr:. A. Leone 3:. 33°, ha sottolineato come la ritualità del Solstizio d’Inverno rifletta l’essenza massonica, dell’amore fraterno, che inonda i nostri cuori.

Il P.mo Gran Oratore nonché M:.V:. della R:.L:. La Fenice “Federico Cinnante” all’Or:. di Catanzaro Fr:. M. Giglio 3:. 33°, che nel suo intervento, dopo aver elogiato il grande lavoro del S:.P:.G:.M:.A:. D. Marino 3:. per la magnifica gestione dell’Or:. di Catanzaro, ha incentrato il suo intervento sul concetto di fiamma portatrice di luce, richiamando un passo del rituale d’iniziazione “Possa il tuo cuore infiammarsi d’amore per i tuoi simili” e noi, come iniziati alla massoneria, abbiamo l’obbligo di trasformare questi pensieri positivi in azioni, bisogna quindi inspirarci all’amore, che oggi la nuova luce cerca di propagare nei nostri cuori.

Il S:.P:.G:.M:.A:. F. Tedesco  3:.  il quale nella sua allocuzione, ha richiamato alla straordinarietà della tornata, in termini di ritualità, umanità e crescita esoterica. Si evince, dal rito solstiziale, il tema iniziatico, nonché l’eterna appartenenza del massone al grado di Apprendista, nella sua continua maturazione intima, in conclusione dalla luce che si propaga dalle profondità delle tenebre, ogni Fratello deve fare attenzione a non far diventare questa luce, in un’ ombra proiettata e diventarne schiavo.

Il S:.P:.G:.M:.A:. ha quindi ripreso la parola e ringraziato tutti i Fr:.Fr:. della R:.L:. Giuseppe Mazzini e il Fr:.  F. De Nardo 3:. M:.V:.della R:.L:. P. De Coubertin per l’aiuto prestato all’organizzazione dell’evento che si ripete oramai da 14 anni. Nella sua allocuzione conclusiva ha invitato a riflettere sul nostro impegno, come Massoni, nel diffondere luce, sia nella nostra vita interiore che nelle nostre comunità. La luce si manifesta attraverso tre macro-aree: l’Illuminazione, che rappresenta la ricerca della verità; la Purezza, che ci esorta a mantenere il cuore e la mente liberi; e la Guida, che orienta le nostre decisioni quotidiane. Durante la festa, accendiamo candele simboliche che rappresentano il nostro impegno a portare luce nel mondo. I rituali esoterici, come la meditazione e la Cerimonia del Fuoco Sacro, rafforzano la nostra connessione spirituale e la purificazione del nostro spirito. È fondamentale condividere questa luce con gli altri, illuminando il cammino di chi ci circonda. In conclusione, la Festa della Luce ci invita a rinnovare il nostro impegno a essere portatori di luce, affinché la nostra saggezza e speranza guidino le nostre azioni e quelle degli altri. Al di là delle tenebre, una nuova alba ci attende. Il S:.P:.G:.M:.A:. al termine degli interventi, ordina ai circa 100 Fr:.Fr:.. di porsi in piedi ed all’ordine per udire la lettera aperta del Serenissimo e Potentissimo Gran Maestro Fr:. Nicola Tucci 3:. 33° il quale, nell’augurare buone feste a tutti i Fr:.Fr:. ha ricordato l’importanza della luce interiore, quella scintilla divina presente in ciascuno. Come massoni, siamo chiamati a risvegliare e coltivare questa luce, diffondendo amore, verità e saggezza nel mondo. Si auspica che questo Natale porti serenità, armonia e una rinnovata consapevolezza spirituale a tutti e che la luce divina, illumini i cuori e rafforzi i legami fraterni che ci uniscono.

Il S:.P:.G:.M:.A:. ha chiesto, a questo punto, al Fr.:_Oratore di dare le proprie conclusioni. Quest’ultimo ha quindi espresso il suo parere sintetizzandolo nel detto: “Tutto è giusto e perfetto”.

Il S:.P:.G:.M:.A:. a questo punto della serata, ha ordinato a Fr:. Elemosiniere di porsi all’entrata del tempio al fine di raccogliere, nel tronco della vedova, le offerte che i Fr:.Fr:. hanno voluto donare. Le offerte di questa serata saranno devolute al reparto di pediatria dell’ Ospedale di Polistena.

Il S:.P:.G:.M:.A:. ha in fine ordinato la chiusura dei lavori della S. Giovanni d’inverno, ma la Tornata rituale è proseguita in un’Agape Fraterna nel ristorante dello stesso albergo che ha ospitato la bellissima ed emozionante Cerimonia solstiziale.