Massoneria calabrese, un Gran Maestro ‘illuminato’ svela luci ed ombre
di Mariateresa Improta – Qui Cosenza | 01/07/2015
I suoi ‘colleghi’ in altre logge arrivano ad incassare sino a 500mila euro l’anno, lui presta servizio gratuitamente.
COSENZA – Nicola Tucci da oltre dieci anni è Gran Maestro della loggia Grande Oriente Italiano Obbedienza Piazza del Gesù nata nel 1975 dall’unione di otto massonerie. Originario di Rossano, ex agente di polizia penitenziaria è un uomo che non fa sconti a nessuno. Quello che conta per Tucci è l’onestà, non il ceto sociale o il conto in banca. Senza alcuna reticenza con sincerità afferma che ‘’in molti dovrebbero essere sbattuti fuori dai templi’’. Lo scioglimento per presunte infiltrazioni della ‘ndrangheta di tre logge nella locride (Cinque Martiri di Gerace, Rocco Verduci” di Brancaleone e Domenico Salvadori” di Caulonia) sintetizza le ragioni della degenerazione all’interno di alcuni Ordini. Controllare sui propri associati però è possibile e secondo Tucci doveroso ‘’altrimenti si diventa conniventi’’. ‘’La massoneria chiede tutti gli atti che denotano la posizione civile e penale dei soci oltre alle informazioni di rito. Chi governa un’Obbedienza massonica deve sempre vigilare a che i Fratelli evitino contatti degenerativi e quando ciò dovesse avvenire si deve tagliare immediatamente ogni rapporto che possa creare negatività all’interno della loggia. Parliamoci chiaro i metodi per conoscere una persona che bussa al tempio ci sono e si può scoprire anche in anticipo se c’è qualcosa che può arrecare danno alla massoneria. E bisogna quindi intervenire con il bisturi’’.
La Calabria attualmente su meno di due milioni di abitanti conta tra i 12mila e i 15mila massoni, attestandosi come la seconda Regione in Italia, dopo la Toscana, per numero di Fratelli. ‘’In Calabria – spiega Tucci – vi è una forte e antica tradizione massonica e questo è dovuto al fatto che in questa terra sono nate le prime Logge massoniche italiane. Ancora prima che l’Italia fosse unificata esistevano le Logge di Girifalco, di Rogliano, di Rende, di Catanzaro e di Cosenza”. Si conta inoltre in Calabria il record di Logge appartenenti a varie Obbedienze diverse ed indipendenti. Tra loro pare non esista alcun tipo di collaborazione, ma piuttosto una sorta di rivalità e competizione. Una realtà che fa infuriare il Gran Maestro Tucci il quale sogna da sempre una massoneria unita e compatta. ‘’Le Obbedienze che operano in Calabria – afferma con rammarico – lavorano solo per tirare le reti del pescato nella propria barca e curare esclusivamente il proprio orticello. L’unione delle forze porterebbe sicuramente a maggiore dignità e prosperità a tutta la massoneria calabrese che sarebbe così volta all’intento comune di rendere la vita quotidiana più agevole e redditizia. E’ da dire che però la situazione è uguale anche a livello nazionale ed internazionale. La verità è che bisognerebbe abbattere le barriere di un privilegio singolo per renderlo un privilegio comune a tutti i massoni’’.
Un fenomeno recente che si registra in massoneria è l’alto numero di giovani iscritti affascinati da un mondo riservato che i luoghi comuni spesso associano all’occulto e ad oscuri progetti globali. ‘’Oggi i giovani credo si affaccino con curiosità all’arte massonica – dichiara il Gran Maestro – perché si sono persi i punti di riferimento sia politici sia familiari. Per un ragazzo penso che l’entrata in Massoneria rappresenti un punto di arrivo e nello stesso tempo un punto di partenza per conservare una serietà morale ed intellettuale che solo nelle Logge massoniche si può acquisire. Valori che il giovane trova in massoneria, dove si scopre l’arte per sopportare i disagi del quotidiano, e non certamente sui marciapiedi della vita. Vogliono rafforzare il proprio io per questo si affacciano ai templi”.
Spesso la massoneria viene collegata a poteri forti, lobby economiche in grado di condizionare finanza e politica. Un’idea che il Gran Maestro Tucci intende chiarire per evitare fraintendimenti. ‘’Le Logge non sono come Bilderberg, la composizione delle Obbedienze – spiega – è regolarmente denunziata alla Questura di ogni città. Non esistono congiure di sorta né economiche né tanto meno di gruppo atte a speculare. Chi specula lo fa fuori dal tempio a livello singolo professionale o lavorativo, ma sempre nel rispetto delle regole civili e massoniche in quanto per essere tale il massone deve essere buon padre di famiglia, buon cittadino e buon lavoratore al servizio del fabbisogno personale e collettivo. I gruppi di potere economici nulla hanno a che fare con le logge e se qualche volta l’essere massone coincide con gli affari personali, ripeto, sono fatti da singoli a livello soggettivo e ne devono rispondere nei confronti dei propri Fratelli. Il nostro lavoro consiste nel dialogare su argomenti di cultura generale e specifica che permettono di aprirsi con tutta la spiritualità attraverso scambi reciproci di mentalità ed esperienze che servono a maturare. Niente di più”.
La simbologia massonica pare sia presente in diversi aspetti della quotidianità. L’inno nazionale inizia proprio con la frase Fratelli d’Italia, ma ciò potrebbe essere anche solo un caso. “L’inno di Mameli non so se sia massonico – dichiara Tucci – certamente il suo significato di unione e libertà abbraccia i nostri ideali. I massoni nella storia sono stati e saranno sempre protagonisti del vivere del momento e certamente c’è chi ha composto canzoni, inni, poesi, protocolli tra Stati, ma questo non vuol dire che dietro il tutto ci sia sempre la massoneria”. “Io pratico la Massoneria da circa 40 anni – conclude il Gran Maestro – e l’ho sempre portata avanti con i guanti bianchi e puliti privi di qualsiasi nefandezza o illecito. Basta dire che alcuni Gran Maestri percepiscono uno stipendio e io no. Anzi, a volte ci rimetto anche le spese di viaggi e rappresentanza. Secondo me la massoneria va fatta per amore, dedizione, passione senza scendere a compromessi che offuscano l’immagine del massone”.