Nel 20° giorno del 10° mese del 6024 (A:.V:.L:.), ovvero il 20 Dicembre 2024 E.˙. V.˙ . l’Oriente di Catanzaro si è riunito per compiere il rito del Solstizio d’inverno, coincidente con la ricorrenza Cristiana della festività di San Giovanni Evangelista, nel locale del Tempio allestito per l’occasione nei locali de Grand Hotel Paradiso sito in Catanzaro Lido. il Serenissimo e Potentissimo Gran Maestro Aggiunto Fr:. D. Marino 3:. dopo l’apertura dei lavori in grado di apprendista, ha salutato tutti i Fr:.Fr:. presenti, coadiuvato dal Fr:. M. d. C. B. Di Gesu 3:. Successivamente ha da inizio al rituale del Solstizio D’Inverno, un evento che rappresenta non solo il giorno più corto dell’anno, ma anche un simbolo profondo di rinnovamento e trasformazione. In questo giorno, le tenebre sembrano dominare, ma è proprio in questo buio che si cela la potenzialità per la rinascita della luce. Le tenebre, nella loro essenza, fungono da portale, per la manifestazione della luce, simboleggiando la dualità della vita e la necessità di affrontare e integrare le proprie ombre. Al termine del rito, al terzo colpo di maglietto del S:.P:.G:.M:.A:, il tempio ha riacquistato la sua piena luminosità, dissolvendo ogni separazione tra i Fratelli e promuovendo l’unità e la connessione spirituale. Questo momento di congiunzione rappresenta non solo il superamento delle tenebre, ma anche la celebrazione della luce interiore che ogni iniziato porta in sé, un faro di speranza e di rinnovamento in un periodo di introspezione e riflessione. Il S:.P:.G:.M:.A:. ha, quindi, concesso la parola al Potentissimo Gran Oratore Aggiunto Fr:. A. Verrino 3:. il quale si è concentrato sulla simbologia del solstizio d’inverno ed in particolare sul significato di Luce e illuminazione. La tradizione muratoria infatti presenta il mistero della luce, con un simbolo particolare, la candela. Essa emana una luce in virtù di un sacrificio, in quanto illumina consumando se stessa, dà luce, dando se stessa, cosi similarmente essa rappresenta l’amore che il G:.A:.D:.U:. riserva ad ogni essere vivente, donando se stesso. Il fuoco che alimenta la candela è una fiamma che arde senza distruggere, ma anzi divampando fa emergere la parte migliore dell’uomo e come una fusione, fa affiorare la sua parte migliore, la sua vocazione alla verità e all’amore. La simbologia della candela riflette lo scopo della Massoneria Universale, che esiste affinché la luce del G:.A:.D:.U:., possa illuminare il mondo intero. La ricorrenza del solstizio d’inverno richiama inoltre al sentimento di amore. Così come il G:.A:.D:.U:. ci dona il suo amore, noi dobbiamo essere capaci di condividerlo con i nostri simili e con i nostri fratelli, pertanto più che mai, oggi, in questa ritualità, dobbiamo riscoprire il precetto che da sempre contraddistingue la nostra Fratellanza: “fai agli altri tutto il bene che vorresti che gli altri facessero a te”. I rametti di abete, che sono stati distribuiti ai Fratelli quale ornamento, contengono il messaggio di speranza rappresentato dal colore verde, che vuole indicare: “tutto non è finito”.
Terminato l’intervento il S:.P:.G:.M:.A:. ha concesso la parola ai soli Fr:.Fr:. Maestri fra le colonne. Sono intervenuti, per un breve saluto i Fr:.Fr:. E. Miriello 3:. , F: Anania 3:. in rappresentanza delle Rr:.Ll:. ”G. D’Annunzio” e “Utopia” i quali danno il loro contributo al tema solstiziale. Successivamente hanno fatto i loro interventi sul tema i due sorveglianti. Il Fr. 2° Sorv. S. Pitaro 3:. che nella lettura del suo tracciato ha affrontato il tema della tornata in chiave esoterica. Il solstizio d’inverno ci fa capire che si muore dalla profanità per rinascere massone; un avanzamento del percorso introspettivo verso le nostre profondità più nascoste, infine ha evidenziato come la simbologia del rito rifletta la speranza richiamata dal colore verde dell’abete, albero sempreverde. Di seguito è intervenuto il V.mo Gran Ispettore Provinciale dell’ Or:. di Gioia Tauro nonché 1° Sorv in Cattedra Fr:. A. Petullà 3:. il quale ha indicato come la Festa della Luce celebra l’illuminazione interiore attraverso i simboli di Luce, Fuoco e Amore, che rappresentano Conoscenza, Passione e Fratellanza. Ha invitato i presenti a riflettere sul loro ruolo e a vivere i principi massonici al di fuori delle Logge, diffondendo questi valori nel mondo e rafforzando i legami fraterni, superando egoismo e ignoranza.
Il S:.P:.G:.M:.A:. ha quindi concesso la parola all’Oriente e sono intervenuti:
Il Fr:. A. Albo 3:. M:.V:. della R:. L:. Hiram all’Or:. di Crotone il quale, ha dato il suo apporto alla tornata, richiamando il continuo dualismo che riflette il solstizio e l’eterno lavoro del Massone, che come Apprendista è chiamato a scavare nelle proprie viscere per cercare la luce;
L’ Elett.mo Gran Musichiere, nonché M:.V:. della R:. L:. G. Mazzini all’Or:. di Catanzaro Fr:. G. Correale 3:., il quale nel suo tracciato, ha identificato il Solstizio d’Inverno come simbolo di speranza e rinnovamento. Il rito insegna che, dopo il buio, la luce ritorna gradualmente, portando speranza. La riflessione sul lavoro e sulla scienza ci invita a superare la schiavitù dei desideri e dell’abuso della tecnologia, promuovendo il lavoro interiore e l’amore fraterno.
L’ Elett.mo Gran Bibliotecario Aggiunto, nonché M:.V:. della R:.L:. Einstein all’Or:. di Catanzaro Fr:. L. Masciari 3:., che ha esplicitato la sua gioia nel presenziare all’evento ed ha indicato come il solstizio mostri la ciclicità della vita, gli alti e bassi che influenzano il nostro animo. Ed è proprio in questo momento più buio che deve intravedersi la speranza nella luce.
L’ Elett.mo Gran 1° Esperto, nonché M:.V:. della R:.L:. De Coubertin all’Or:. di Catanzaro Fr:. F. De Nardo 3:., il quale ha evidenziato come questa tornata rifletta forma e sostanza. Ha ricordato come sia importante portare la luce nel mondo profano, affinché tutti ne giovano e scoprano quanto di buono c’è nella Massoneria.
Il V.mo Gran Ispett. Prov. All’Or:. di Catanzaro Fr:. N. Canino 3:., che dopo essersi complimentato per l’organizzazione dell’evento, ha espresso come sia essenziale alimentare la luce alchemica che oggi inizia a risplendere per farci riconoscere come prisma nella profanità, attraverso la nostra testimonianza.
L’ Elett.mo Gran Copritore Esterno Fr:. L. Santillo 3:. il quale dopo aver portato i saluti del S:.P:.G:.M:.A:. nonché M:.V:. della R:. L:. Rosslyn all’O:. di Catanzaro Fr:. A. Leone 3:. 33°, ha sottolineato come la ritualità del Solstizio d’Inverno rifletta l’essenza massonica, dell’amore fraterno, che inonda i nostri cuori.
Il P.mo Gran Oratore nonché M:.V:. della R:.L:. La Fenice “Federico Cinnante” all’Or:. di Catanzaro Fr:. M. Giglio 3:. 33°, che nel suo intervento, dopo aver elogiato il grande lavoro del S:.P:.G:.M:.A:. D. Marino 3:. per la magnifica gestione dell’Or:. di Catanzaro, ha incentrato il suo intervento sul concetto di fiamma portatrice di luce, richiamando un passo del rituale d’iniziazione “Possa il tuo cuore infiammarsi d’amore per i tuoi simili” e noi, come iniziati alla massoneria, abbiamo l’obbligo di trasformare questi pensieri positivi in azioni, bisogna quindi inspirarci all’amore, che oggi la nuova luce cerca di propagare nei nostri cuori.
Il S:.P:.G:.M:.A:. F. Tedesco 3:. il quale nella sua allocuzione, ha richiamato alla straordinarietà della tornata, in termini di ritualità, umanità e crescita esoterica. Si evince, dal rito solstiziale, il tema iniziatico, nonché l’eterna appartenenza del massone al grado di Apprendista, nella sua continua maturazione intima, in conclusione dalla luce che si propaga dalle profondità delle tenebre, ogni Fratello deve fare attenzione a non far diventare questa luce, in un’ ombra proiettata e diventarne schiavo.
Il S:.P:.G:.M:.A:. ha quindi ripreso la parola e ringraziato tutti i Fr:.Fr:. della R:.L:. Giuseppe Mazzini e il Fr:. F. De Nardo 3:. M:.V:.della R:.L:. P. De Coubertin per l’aiuto prestato all’organizzazione dell’evento che si ripete oramai da 14 anni. Nella sua allocuzione conclusiva ha invitato a riflettere sul nostro impegno, come Massoni, nel diffondere luce, sia nella nostra vita interiore che nelle nostre comunità. La luce si manifesta attraverso tre macro-aree: l’Illuminazione, che rappresenta la ricerca della verità; la Purezza, che ci esorta a mantenere il cuore e la mente liberi; e la Guida, che orienta le nostre decisioni quotidiane. Durante la festa, accendiamo candele simboliche che rappresentano il nostro impegno a portare luce nel mondo. I rituali esoterici, come la meditazione e la Cerimonia del Fuoco Sacro, rafforzano la nostra connessione spirituale e la purificazione del nostro spirito. È fondamentale condividere questa luce con gli altri, illuminando il cammino di chi ci circonda. In conclusione, la Festa della Luce ci invita a rinnovare il nostro impegno a essere portatori di luce, affinché la nostra saggezza e speranza guidino le nostre azioni e quelle degli altri. Al di là delle tenebre, una nuova alba ci attende. Il S:.P:.G:.M:.A:. al termine degli interventi, ordina ai circa 100 Fr:.Fr:.. di porsi in piedi ed all’ordine per udire la lettera aperta del Serenissimo e Potentissimo Gran Maestro Fr:. Nicola Tucci 3:. 33° il quale, nell’augurare buone feste a tutti i Fr:.Fr:. ha ricordato l’importanza della luce interiore, quella scintilla divina presente in ciascuno. Come massoni, siamo chiamati a risvegliare e coltivare questa luce, diffondendo amore, verità e saggezza nel mondo. Si auspica che questo Natale porti serenità, armonia e una rinnovata consapevolezza spirituale a tutti e che la luce divina, illumini i cuori e rafforzi i legami fraterni che ci uniscono.
Il S:.P:.G:.M:.A:. ha chiesto, a questo punto, al Fr.:_Oratore di dare le proprie conclusioni. Quest’ultimo ha quindi espresso il suo parere sintetizzandolo nel detto: “Tutto è giusto e perfetto”.
Il S:.P:.G:.M:.A:. a questo punto della serata, ha ordinato a Fr:. Elemosiniere di porsi all’entrata del tempio al fine di raccogliere, nel tronco della vedova, le offerte che i Fr:.Fr:. hanno voluto donare. Le offerte di questa serata saranno devolute al reparto di pediatria dell’ Ospedale di Polistena.
Il S:.P:.G:.M:.A:. ha in fine ordinato la chiusura dei lavori della S. Giovanni d’inverno, ma la Tornata rituale è proseguita in un’Agape Fraterna nel ristorante dello stesso albergo che ha ospitato la bellissima ed emozionante Cerimonia solstiziale.