Catanzaro 20 Dicembre 2023 E.˙. V.˙. – Solstizio d’inverno

Oggi 20° giorno del 10° mese del 6023 (A:.V:.L:.)  si è regolarmente riunita per convocazione Straordinaria, sotto il punto Geometrico noto ai soli figli della vedova, per espletare il rituale del Solstizio d’inverno, coincidente con la ricorrenza Cristiana della festività di San Giovanni Evangelista.

Dopo l’apertura dei lavori in grado di apprendista, Il S:.P:.G:.M:.A:. D. Marino prende la parola, saluta tutti i FF:. e gli Ospiti presenti all’Oriente,  coadiuvato dal Fr:. M.d.C. A. Barbuto, da inizio al rituale del Solstizio D’Inverno, il giorno più corto dell’anno, il giorno in cui il buio sembra aver preso il sopravvento, ma proprio le tenebre rappresentano la porta che concede alla luce di prevalere.

Compiuto il rito, al 3°colpo del maglietto del  S:.P:.G:.M:.A:. il tempio ritorna a luce piena e si allontana tutto ciò che potrebbe separare i FF:.

Il S:.P:.G:.M:.A:. concede la parola al Fr:. Gran Oratore Aggiunto A. Verrino il quale nella tavola architettonica si concentra sul solstizio d’inverno e sul sentimento di Amore che ne ha rappresentato lo scopo di tutta la ritualità, l’Amore per noi massoni è un sentimento vero, fedele e forte, che genera pace e gioia, che lega le persone facendole sentire libere nel rispetto reciproco, in seguito di sofferma sui tre ambiti in cui gli iniziati sono portati a manifestare questo sentimento, il 1° è la massoneria che è la nostra famiglia spirituale, l’amore fraterno è un atto di volontà che sfocia nel bene per il prossimo, il 2° è il rapporto di coppia, origine della famiglia umana ed elemento fondamentale del disegno divino del G:.A:.D:.U:., infine il 3° ambito che è la vita quotidiana, dove ogni fratello deve sperimentare le proprie virtù per essere testimoni della carità, non intesa come elemosina ma “Agape”, ossia amore ricevuto e donato, termina l’intervento indicando che il natale è il punto in cui cielo e terra si uniscono, i padri della chiesa idearono la formula “Admirabile commercium” per sintetizzare lo “scambio miracoloso” tra il divino e l’umano, per cui Dio assunse la natura umana.

Il S:.P:.G:.M:.A:. prende parola e ringrazia tutti i FF:. della Giuseppe Mazzini e dell’O:. di Catanzaro per aver reso possibile questa ritualità che viene proposta ormai da  13 anni, venne ri-proposta all’Obbedienza Gran Oriente Italiano Piazza del Gesù dai SS:.PP:.GG:.MM:.AA:. D. Marino e A. Leone, saluta con affetto i dignitari di Loggia presenti in particolare il Gran Oratore M. Giglio per la sua presenza e il Fr.llo F. De Nardo M:.V:.della R:.L:. P. De Coubertin per l’aiuto prestato all’organizzazione dell’evento, nel suo intervento racchiude il significato del solstizio d’inverno come prosecuzione naturale del prologo di S. Giovanni, che nel solstizio d’estate contempla il “Logos” colui che è già venuto, mentre in questa ritualità si contempla la testimonianza, la parola per tanto, diviene il luogo dove è testimoniata tutta l’esperienza umana, una testimonianza di Luce e non di Tenebre, l’illuminazione è ricordare e rincorrere la verità, la via della verità è per noi massoni una ricerca costante di verifica, di comunione, di comunicazione, non è assolutamente la pretesa di dire verità eterne, a cui gli altri devono aderire perché ci riteniamo più illuminati, continua indicando una citazione di Voltaire secondo la quale invece della violenza bisogna perseguire la carità, poiché dove essa manca la legge è sempre crudele, mentre la debolezza ha diritto all’indulgenza, siamo tutti fragili, fallibili ed inclini all’errore solo attraverso il perdono come prima legge universale massonica, potremmo esaltare la virtù della tolleranza, in conclusione il solstizio d’inverno deve far riemergere dalle tenebre la fiammella accesa nel nostro cuore attraverso il duro lavoro d’introspezione, ricordandoci che noi massoni siamo “costruttori di sogni possibili” e dovremmo tutti rendere possibile con le nostre azioni, questo sogno di miglioramento dentro e fuori le Loggie, perché l’Arte Reale la tramanda da sempre.

Terminato l’intervento il M:.V:. concede la parola alle colonne, intervengono:

Elett.mo Gran Musichiere nonché 2° Sorv G. Correale che nella lettura del suo tracciato affronta il tema della tornata incentrandolo su basi specifiche come “il Lavoro la ragione e l’amore” elementi sui quali il Massone, deve tracciare il suo solco nella quotidianità, un impegno incessante per pervenire alla Luce e portarla nella profanità, questi gesti oltre ad essere regole fondamentali, sono doveri graditi che ogni massone dovrebbe far propri e accumunarli alla propria appartenenza spirituale.

Elett.mo Gran Archivista nonché 1° Sorv R. Quaranta il quale nel suo intervento, immagina il solstizio come l’inizio di un cammino che conduce ai meandri dell’anima e che porta al giorno della nuova luce nascente, conclude indicando che la luce per manifestarsi ha bisogno di uomini e che gli stessi siano disponibili ad accoglierla, augura a tutti di ritrovare la luce, specialmente quando ci si sente affranti e deboli.

Il S:.P:.G:.M:.A:. concede la parola all’Oriente, intervengono:

Fr.llo Minicelli M:.V:. della R:.L:. Utopia all’O:. di Catanzaro, il quale riconosce come tale evento istituito con tanta dedizione, rappresenti il fiore all’occhiello dell’Obbedienza e  riflette come ogni singola fiammella abbia la potenza di sconfiggere le tenebre.

Fr.llo Purita M:.V:. della R:.L:. Jerocades all’O:. di Vibo Valentia, che identifica come solo l’amore verso la massoneria, possa muovere tanto impegno nel costruire questa manifestazione, l’amore è un sentimento universale e innato in ognuno di noi.

Elett.mo Gran 1° Esperto, nonché M:.V:. della R:.L:. De Coubertin all’O:. di Catanzaro fr.llo De Nardo, il quale riflette sul concetto di morire da profani e risorgere da massoni, con lo spirito dell’unisono.

P.mo Vice Presidente Alta Corte Centrale fr.llo Vasta, che porta i saluti del S:.P:.G:.M:.A:. A. Leone e si sofferma sul concetto di amore vero e puro cercando di difenderci da quello falso, bisogna partire ad amare sé stessi per amare gli altri.

Elett.mo Gran Archivista Revisore fr.llo Castagna, il quale pone la domanda su quante fiammelle sono state accese stasera, nel Solstizio ogni massone deve assopire il buio dentro se stesso, piantando un seme affinché germogli e soddisfi il senso di serenità.

Elett.mo Gran Archivista Revisore fr.llo Golino, che riflette come l’Eggregore presente nella ritualità gli abbia permesso di sconfiggere come ogni volta le scorie profane, infine cita S. Agostino con “Ama e fai ciò che vuoi” una frase semplice da mettere in atto.

Giudice Suprema Corte Fr.llo Greco, il quale sul tema Amore pensa sia un sentimento cosi forte da poter cambiare qualsiasi cosa e che ogni Uomo, se solo lo vuole, può divenire una persona diversa ed in questo la massoneria ci insegna molto.

V.mo Gran Ispett. Prov. All’O:. di Gioia T. fr.llo Petullà, che citando un suo aneddoto, indica come a Natale ma non solo, ogni persona dovrebbe amare come un bambino e scavare profonde prigioni ai propri vizi.

V.mo Gran Ispett. Prov. All’O:. di Catanzaro fr.llo Canino, il quale in riferimento ai conflitti attuali, pone l’accento su come la massoneria universale dovrebbe riequilibrare queste situazioni, in cui malvagità ed egoismo hanno preso il sopravvento, cercando riportare amore e comprensione, in conclusione ammette che oltre ai buoni propositi all’interno dei Templi, ci devono essere anche azioni concrete.

P.mo Vice Gran Ispett. Naz. Fr.llo Servidone, che nel suo intervento indica come il suo messaggio principale che porta alle loggie, è quello del rispetto e dell’Amore Fraterno, solo cosi il massone può essere pronto ad affrontare la profanità.

Elett.mo Gran Cerimoniere fr.llo Caccavari, il quale fa i complimenti per la conduzione dei sacri lavori, pone l’accento su come il rametto di pino, rifletta il senso di tutte le Loggie riunite stasera, esprimendo il suo compiacimento su come l’O:. di Catanzaro sia cresciuto in quantità e qualità.

P.mo Gran Oratore nonché M:.V:. della R:.L:. La Fenice Federico Cinnante all’OR. di Catanzaro Fr.llo Giglio, che nel suo intervento pone il tema sulla dualità del pavimento a scacchi equiparandolo al cuore umano che può essere si malvagio, ma anche ricco di un amore infinito, non sono le tenebre che spaventano l’uomo ma la luce, l’uomo ha paura di mostrare la propria luce innata ed allora questo periodo solstiziale deve far capire a noi massoni come sia importante non avere paura di liberare la luce interiore.

Il S:.P:.G:.M:.A:. al termine degli interventi, ordina agli oltre 100 FF:. di porsi in piedi e all’ordine e dalla lettura di una Balaustra del S:.P:.G:.M:. Nicola Tucci 33:. del 20/12/2023 E:.V:. nella quale porge l’augurio di buone feste a tutti i FF:. ed augura una crescita del proselitismo, ma soprattutto di lealtà e fratellanza fra tutti, della stessa se ne allega copia al presente verbale, infine ringrazia tutti i FF:. della Loggia e quanti hanno partecipato come ospiti, indicando come solo attraverso il confronto e la comunicazione fra i FF:. gli Orienti:. crescono, le Loggie crescono, l’Obbedienza esplode.

Il S:.P:.G:.M:.A:. chiede al Fr.llo Oratore di dare le sue conclusioni, il quale esprime che “tutto è giusto e perfetto”.

Il S:.P:.G:.M:.A:. ordina a Fr:. Elemosiniere di porsi all’entrata del tempio e di raccogliere nel tronco della vedova, le offerte che i FF:. vorranno donare, le offerte di questa serata saranno devolute a favore di famiglie bisognose.

Il S:.P:.G:.M:.A:. ordina la chiusura dei lavori della S. Giovanni d’inverno, giurando il segreto sui lavori compiuti.

Si procede alla chiusura della loggia sino al giorno, come previsto da calendario E:.V:. salvo contrario avviso.

                                                 

 

S:.P:.G:.M:.A:.   D.Marino

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