Il Mistero Massonico

Libro di Guido Scarpino

GUIDO SCARPINO, Giornalista Professionista. Vive a Paola (Cs). Laureato in Giurisprudenza e in Scienze Politiche. Giornalista Redattore da oltre un ventennio. Ha un pregresso di cronista di giudiziaria per “Il Quotidiano della Calabria”. E’ stato responsabile di Redazione Distaccata de “La Provincia Cosentina”. Ha lavorato come Redattore per “Calabria Ora” e “L’Ora della Calabria”. La sua attività giornalistica lo ha portato a concentrarsi sul fenomeno e i fatti di ‘ndrangheta e di giudiziaria, attività per la quale ha subito intimidazioni e danneggiamenti. Assunto dal giornale nazionale “Cronache del Garantista”, successivamente è passato al quoti- diano la nuova “Provincia di Cosenza”. Ha collaborato con l’Agenzia Giornalistica Italia per il Tirreno cosentino e rivestito incarichi nella Pubblica Amministrazione, in quanto Addetto Stampa. Già Consulente Esterno presso Istituti di Credito. Collabora col giornale nazionale “Il Quotidiano del Sud” per le pagine del Tirreno cosentino. E’ Direttore Responsabile del periodico regionale di cronaca nera e giudiziaria “Calabria Inchieste”. Autore di vari prodotti editoriali. Ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti da Enti pubblici e privati per la sua attività giornalistica.

PREFAZIONE
Tutto ciò che ci circonda è oggetto di attenzione ed interesse per il Massone che in un momento storico difficile ed emblematico, come questo attuale, deve essere vigile, solerte realizzatore di una società più giusta e più equa, apostolo di una pace tanto auspicata e soprattutto costruttore di se stesso per poter cogliere sempre di più il senso della sua “missione” e della vita. Difficile in questo senso il compito dell’Istituzione che ancora oggi si trova a combattere contro i fantasmi del pregiudizio e dell’ignoranza; che si trova a sgrossare pietre non sempre adattabili alla “costruzione” del Tempio simbolico dell’equità e della perfezione. Più arduo ancora, però, il compito d’inquadrare i Fratelli nell’ottica di una Massoneria Universale giusto fondamento e coronamento di un processo di comprensione della fratellanza universale. La Massoneria odierna deve e dovrà, con il suo apporto, cercare di testimoniare la tradizione dei propri principi morali e riaffermare la validità di un’etica valoriale che possa essere pilastro e consonanza della società in cui viviamo, per migliorarla, contribuendo a ricercare “la verità”, offrendo opportunità per la formazione individuale e culturale di quei Fratelli, saggi e volenterosi che attraverso l’acquisizione di una competenza riflessiva e l’esercizio della coscienza critica mettano in discussione ogni giorno il proprio libero pensiero. Noi massoni riconosciamo di non essere perfetti, come non furono perfetti ed esenti da errori quei nostri Fratelli che dedicarono la loro esistenza all’unità nazionale, anche con il sacrificio della propria vita. Siamo stati, siamo e restiamo uomini migliorabili, sempre pronti a riconoscere i nostri errori, ma continuamente impegnati fino alla morte, a conquistare quella perfettibilità agognata, a volte quasi mai raggiungibile. Siamo presenti e consenzienti nel difendere valori e tradizioni nazionali, anche quelle massoniche, quest’ultime quasi sempre colpevolmente divise da personalismi di parte che di fatto hanno impedito di contribuire a quel processo di crescita e di difesa dei valori della libertà molto spesso messa a rischio o assonnata nella coscienza nazionale. La libertà, che tanto si professa ancora oggi nella nostra Italia, è offuscata da falsi pregiudizi di casta. La Massoneria ha un atteggiamento mentale e un comportamento fluido, accetta nel suo seno uomini a qualunque credo essi appartengono. La tolleranza non va solo predicata, ma vissuta integralmente nella prassi quotidiana. In massoneria la libertà e la tolleranza sono virtù sempre evidenziate, ma la visione macroscopica della società sia italiana sia sovranazionale palesano difformità di pensiero e di azione alla praticabilità di questi elementi fondamentali del costume dei diritti e dello scambio fra le relazioni umane. Spetta al Massone rendersene conto e fare in modo che quel simbolo della melagrana, presente nei nostri Templi, contenga tutti i chicchi, nessuno escluso. Spetta al Massone, infondere in se stesso e negli altri Fratelli l’idea dell’Uno che tanto ci appartiene nei nostri sacri numeri per arrivare a quell’unificazione universale sempre proclamata e mai realizzata. Oggi, dopo secoli, si cerca ancora, con passo dissonante, di tornare indietro rievocando tempi bui e la società non ha il coraggio di annientare tali mentalità che oscurano la luce della conoscenza. Oggi anche la politica non ha il coraggio di intervenire là dove occorre, mettendo a freno l’intolleranza verso chi è appartenuto ma appartiene al nostro mondo. Spetta al Massone, avendone la volontà, di intervenire ponendo fine a queste discrepanze di mentalità che certamente non agevolano il cammino della civiltà e della nostra società. Spetta alla Massoneria costruire là dove altri cercano di demolire e disgregare cercando di creare – a dir loro – oasi felici, utopie? Forse. Reali esistenze, nessuna, semmai esistono disuguaglianze, discriminazioni e solitudine. Il senso unitario della Massoneria deve essere il nodo centrale entro il quale ogni fratello deve vedersi collocato. Il tema dell’unità massonica sta a cuore a chi, come me, crede e pratica la Massoneria come ideale e valore aggiunto all’evoluzione spirituale dell’Uomo.

Un Gran Maestro deve essere una persona al servizio della sua Famiglia Massonica, della collettività e dell’intera umanità. Egli deve lavorare per il bene di tutti e deve far sì che gli altri lo riconoscono come tale. Deve essere un umile servitore di se stesso, dello Stato ed infine della Massoneria, ponendo in essere e sul campo tutte le energie che lo distinguono degli altri uomini; deve, nella totale solitudine, camminare e compiere il suo cammino come un lupo solitario, come un’aquila che vola alta nei cieli, cercando il cibo per la sua prole.

È il senso dell’appartenenza che deve crearsi in ogni Massone e a sua volta generare e poi cementare il legame; essere tutti insieme, stare tutti uniti pur sotto le intemperie della vita cercando di porre in essere ciò che sino ad oggi non è ancora stato realizzato. Ma la prerogativa dell’unione non è data dall’esclusività, dall’essere il primo della classe, bensì dalla forza di tutti, come avvenne per lo Stato Italiano quando vide l’unificazione delle diverse componenti culturali in un’unica realtà ed identità. Le vicende attuali della Storia che viviamo, il nostro quotidiano controverso devono poter trovare una matrice riequilibrativa. E’ questo il momento in cui la Massoneria deve essere più incisiva, potrebbe e dovrebbe farsi rispettare con piena ed assoluta dignità. La Tradizione Storica che da sempre ha differenziato le Famiglie di Palazzo Giustiniani e di Piazza del Gesù, oggi si trova a fare i conti con gli interessi e le ipocrisie di singoli che pur di arrivare a soddisfare i propri appetiti dimenticano e confondono le Regole Landmark e le posizioni relative alla presenza o meno della donna all’interno dell’Istituzione medesima. È altrettanto vero che la Massoneria del Grande Oriente Italiano Obbedienza Piazza del Gesù pur mantenendo fede alla Tradizione maschile, solare, scozzese, non può disconoscere l’Iniziazione femminile, avendo avuto nel proprio Statuto la presenza dell’Ordine delle Sorelle del Nilo, autonomo Corpo Femminile con Logge Femminili regolarmente presenti sul territorio nazionale, considerazione che ognuno ha il diritto di effettuare un percorso esoterico spirituale sempre nei limiti concessi dalle Regole del proprio Corpo Massonico di appartenenza. Sarebbe molto più semplice quindi, oltre che moralmente più giusto che i Massoni appartenenti a Massonerie Tradizionalmente maschili avessero il coraggio sotto il cielo di tutti di considerare anche la possibilità di organismi femminili paralleli anziché nascondersi dietro il velo dell’ipocrisia che non giova a nessuno e che agli occhi dei profani ci fa apparire sempre più lacerati e divisi. La massoneria vive oggi un momento delicato, pieno di contraddizioni, se non si è uniti da un logico fraterno e amorevole filo che conduce verso la verità, giorno dopo giorno si assisterà al decadimento più completo che determinerà purtroppo la dissoluzione valoriale perché mancheranno i punti cardini dei riferimenti etici e morali che la Massoneria di sempre ha posseduto e prodotto. Mettiamo da parte gli orpelli e vestiamoci dell’umile saio di colui che si avvicina ai bisogni del mondo senza chiedere e pretendere per Noi.

Ma dopo queste opportune e necessarie considerazioni, andiamo al motivo alla base di questo progetto editoriale che accende i riflettori sul nostro Mondo e sulla nostra Obbedienza.

Questo libro vuole essere uno strumento per illustrare fatti e protagonisti di rilievo che hanno caratterizzato in questi decenni la nostra Obbedienza. Un lavoro di selezione, documentato e coerente con la nostra storia, rivolto anche ai profani, che conferma l’attenzione rivolta dalla nostra Famiglia al valore della Libertà per combattere falsi pregiudizi e cattiva informazione.

Il Gran Maestro
del Grande Oriente Italiano
Obbedienza Piazza del Gesù
Fr.·. Nicola Tucci 3.·. 33°

INTRODUZIONE
Questo lavoro è rivolto a tutti, ai Massoni ma soprattutto ai Profani, ai curiosi, agli appassionati, a chi è affascinato da una Istituzione che vive di regole, di riservatezza e di “misteri” e che nella cosiddetta società civile viene vista da molti con diffidenza, sia (spesso) per insufficiente conoscenza di quella storia della Massoneria e delle sue Obbedienze documentata da fonti autorevoli e qualificate, sia per singoli fatti di cronaca giudiziaria registrati negli ultimi decenni in Italia e dati in pasto all’opinione pubblica in modo sensazionalistico, come nel caso della famigerata Loggia “Propaganda 2”, organizzazione segreta in quel tempo spacciata (da alcuni) e confusa (da altri) per la Massoneria ufficiale, formalmente riconosciuta. Questo libro (“Il Mistero Massonico”) illustra in modo particolareggiato la storia, le regole, gli uomini ma anche le donne del prestigioso Grande Oriente Italiano Piazza del Gesù, che nel proprio statuto contempla la presenza dell’Ordine delle Sorelle del Nilo, autonomo Corpo Femminile presieduto da una Gran Diaconessa, oggi Gran Loggia Italiana Scozzese Femminile presieduta dalla Gran Maestra Elisabetta Fatima Porchia (33esimo grado).

La Comunione Italiana della Massoneria Universale di Rito Scozzese Antico ed Accettato denominata Grande Oriente Italiano è diretta dal Gran Maestro Nicola Tucci, entrato in Massoneria nel 1975 e divenuto 33° Grado già all’età di 46 anni. Uomo di grande carattere e immenso sapere, l’Organo di vertice di questa Istituzione è noto dentro e anche fuori gli ambienti massonici perchè ha dedicato e dedica la sua vita interamente alla causa della Massoneria con amore e impegno oltre che pieno ed incondizionato rispetto della tradizione massonica e di assoluta aderenza alle leggi italiane. Chi scrive ha accettato di buon grado l’incarico professionale di realizzare questo prodotto editoriale difficile e per certi versi complicato, alla cui base vi è intanto un considerevole lavoro giornalistico – fatto di letture, studio, verifiche, ricerche, confronto con quanti, in questo mondo, rappresentano importanti punti riferimento – e poi anche un lavoro editoriale, rappresentato da riscrittura, valutazioni e rielaborazione di elementi estrapolati da pregiati testi di settore, custoditi nella ricca biblioteca del Grande Oriente Italiano “Saverio Fera”, nonchè di necessaria e complessa sintesi. Non il “solito” lavoro sulla Massoneria in genere, dunque, ma un’opera mirata e meditata, complessa da realizzare ma allo stesso tempo esaltante e gratificante, sia a livello professionale sia a livello umano. Un “onere” non indifferente, mettere mano a questi argomenti ed a questo progetto editoriale, ma anche e soprattutto un onore per chi, dopo diciannove anni di professione giornalistica e tante piccole grandi soddisfazioni editoriali, ha deciso di catapultarsi con convinzione in una realizzazione che, tra le altre cose, vuole rappresentare anche un ulteriore importante elemento di pregio da inserire nel proprio curriculum. Un prodotto editoriale (“Il segreto Massonico”) che, tuttavia, rappresenta contemporaneamente, non solo uno strumento informativo, ma anche, per certi versi, e paradossalmente, un legittimo “mistero”, limitatamente alla impossibilità di reperire e rendere note le risultanze di quei “lavori di loggia” coperti dal segreto massonico. L’Istituzione mantiene, infatti, una notevole riservatezza nei suoi riti e nelle sue cerimonie, preoccupata di conservarne la profonda suggestione e le più riposte implicazioni. Si tratta di un segreto rituale che si riallaccia alle usanze delle vecchie corporazioni di mestiere. “Nel chiuso della Loggia – è stato fatto notare da autorevoli addetti ai lavori – il Massone, con fatica e pertinacia, meditando su se stesso, cerca di arrivare alla verità, alla sua verità che, passo dopo passo, gli schiuderà la via della conoscenza. Questo processo di trasformazione e di ricerca è prettamente individuale, personale, in quanto il punto di arrivo (ammesso che lo si raggiunga) è legato e condizionato, sempre ed unicamente alle capacità intuitive ed elaborative di ogni massone e, pertanto, è strettamente soggettivo e, come tale, non comunicabile agli altri”. Questa incomunicabilità del segreto è poi il vero grande mistero della Massoneria, così come espresso da Lessing nel “Quarto dialogo”: “Il segreto della Massoneria e ciò che il Massone non può pronunciare anche se fosse possibile che egli lo volesse”. Esistono, tuttavia, tantissimi altri elementi, fatti e circostanze, storie e immagini che raccontano dell’Obbedienza Piazza del Gesù. L’auspicio è che, alla fine di questo delicato e laborioso percorso, l’obiettivo prefissato sia stato centrato, in termini di gradimento e apprezzamento del lavoro eseguito, ma soprattutto si spera che tale modesto contributo editoriale possa essere utile a quanti vogliono farsi un’idea sulla Istituzione Massonica, registrando fatti, circostanze ed elementi narrati con assoluta imparzialità, frutto di certosina ricerca, verifica e riscontro.

Chi scrive, infine, auspica che “Il Mistero Massonico” possa contribuire anche ad “illuminare” le menti di quanti non hanno ancora conosciuto da vicino e, in un certo senso, “toccare con mano” l’impegno di tanti Uomini e di tante Donne che ogni giorno lavorano silenziosamente per cercare di migliorare la Società in cui viviamo ed allo stesso tempo migliorare se stessi in un mondo dove, oggigiorno, i valori d’un tempo sono sempre più rari e comunque costantemente minacciati, anche e soprattutto a causa di quei presidi di democrazia che purtroppo non svolgono più con efficienza e incisività le funzioni per le quali sono nati.

Guido Scarpino
Giornalista Professionista

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