Nell’ambito ed in occasione dell’inaugurazione della biblioteca intestata a “Saverio Fera“ a Spezzano Piccolo, borgo fremente di numerose attività in provincia di Cosenza. E’ stato mandato un chiaro messaggio di apertura della massoneria del Grande Oriente Italiano nei confronti dei profani. Infatti, espressa ampia disponibilità all’utilizzo di testi in essa inseriti, Il Gran Maestro Nicola Tucci, in un’intervista ha serenamente invitato, chi volesse farlo, ad uno studio di quello che è in realtà la massoneria, non nei suoi riti, che rappresentano un qualcosa di personale tra i fratelli, ma nella sua accezione di filosofia di vita e di opinione, sgombra di qualsivoglia visione arcana, misteriosa, religiosa o politica che spesso le viene addebitata. Dalle risposte fornite dal Gran Maestro riguardo ad argomenti sociali e di rapporti di comunicazione tra la massoneria ed il mondo dei così detti profani, si è evinto a chiare lettere che principi di stile, valori, generosità e fratellanza, di cui si parla ormai quotidianamente in ogni ambito, sono leggi inderogabili nei templi come nelle case di chi ha abbracciato questo mondo. “Il Massone deve essere un uomo esemplare, che non manca mai di prodigarsi con generosità verso i fratelli e, nel caso, verso l’umanità tutta bisognosa di ritrovare se stessa secondo valori che il progresso, inteso come fredda tecnologia, ha portato a dimenticare a favore di un’evoluzione, spesso, meramente meccanica e povera di contatti umani”.
“Qualsiasi manifestazione dell’uomo nei secoli, non è stata altro che l’anelito a migliorarsi nello studio e nell’osservazione delle leggi della Natura. E, ogni essere umano, ha condotto tali ricerche come meglio riteneva e fra questi hanno eccelso coloro i quali l’hanno fatto nel rispetto del proprio credo religioso che è alla base della virtù di ogni uomo libero. Per noi “continuava il Gran Maestro Nicola Tucci” il significato di uomo libero e di buoni costumi ha un valore altissimo proprio perché legato ad uno schema di vita da condurre non solo in pubblico ma in privato e non solo attraverso plateali manifestazioni ma, soprattutto quotidiani e continui comportamenti e risposte all’umanità con la quale vogliamo e dobbiamo confrontarci, all’interno, sempre, di una religione, qualsiasi essa sia, che c’illumini”.